venerdì 3 febbraio 2012

BOLOGNA - Piazza Maggiore


Piazza Maggiore è una delle piazze più grandi, affascinanti ed antiche d'Italia. Qui, sotto la balconata del Palazzo del Podestà, si radunava il popolo per assistere alla proclamazione delle leggi ed alle sentenze capitali. Sempre in piazza, si svolgevano tornei di cavalieri, si davano feste pubbliche con "alberi della cuccagna" e spettacoli.
La pianta è circa quadrata; di fronte al Palazzo del Podestà si trova la Basilica di San Petronio; sul lato destro ci sono i Palazzi del Comune, mentre sul lato sinistro c'è il Palazzo dei Banchi. Dal lato dei Palazzi del Comune Piazza Maggiore si congiunge a Piazza del Nettuno.  

Il Palazzo del Podestà cominciò ad essere costruito nel 1200 con la piazza stessa. Del primo impianto romanico rimane solo una porzione della facciata, mentre il palazzo che vediamo oggi fu modificato nel 1484, sotto la signoria di Giovanni Bentivoglio. Il palazzo non venne però mai terminato a causa di una insurrezione popolare che portò alla brusca interruzione del suo dominio sulla città. Questo è il motivo per cui la facciata è priva di cornicione e di merli. I sostegni del magnifico porticato sono fregiati da oltre tremila rosette scolpite, una diversa dall'altra.

Questo fu il primo dei palazzi pubblici che furono costruiti in seguito. Al Palazzo del Podestà furono accostati il Palazzo Re Enzo e il Palazzo del Capitano del Popolo, separati solo dal Voltone del Podestà che si estende a piano terra, costituendo un crocevia coperto. Proprio su tale incrocio s'innalza la maestosa Torre dell'Arengo che poggia su quattro grossi pilastri e sui relativi archi. La grande campana, detta il "campanazzo", installata nel 1453 per chiamare a raccolta il popolo nei momenti di pericolo, oggi scocca solo in occasione di grandi eventi cittadini.

L'antico palatum novum, costruito tra il 1244 ed il 1246, per ospitare la sede del Comune, divenne invece la ricca prigione di Enzo, re di Sardegna, figlio dell'imperatore Federico II di Svevia. Re Enzo fu fatto prigioniero durante la battaglia di Fossalta nel 1249 ed i bolognesi lo tennero prigioniero fino alla morte, avvenuta nel 1272, in questo palazzo, a cui fu dato il suo nome. Salendo la scalinata che costeggia il cortile del palazzo di Re Enzo si arriva alla sala del Palazzo del Podestà e a quello che fu il Palazzo del Capitano del Popolo. Questo sorge tra il Palazzo del Podestà e quello di Re Enzo. Dalla strada si può ancora vedere la torre che fu incorporata nell'angolo durante la sua costruzione. Questa torre che fu di proprietà della famiglia Lambertini ebbe vari utilizzi nel corso dei secoli.


La parte del Palazzo d'Accursio, su cui si erge la torre dell'orologio era la residenza dell'illustre giurista Accursio, vissuto nel XIII secolo. Egli, nel 1284, vendette il Palazzo al Comune che ne fece il granaio pubblico. Sull'antica torre fu sistemato un orologio meccanico con statue semoventi, poi sostituito nel 1700 con l'orologio attuale.  In alto sulla facciata, vi è una preziosa "Madonna con Bambino", opera di Niccolò dell'Arca. La parte del palazzo a sinistra del portale d'ingresso, venne ampliata alla fine del 1500 per realizzare gli appartamenti del Governatore della Città, che in realtà era il Cardinale Legato.
L'aspetto del Palazzo del Legato è paragonabile a una fortezza con tanto di mura, merli e torrioni. Sopra il portale d'ingresso si trova la statua di Gregorio XII, opera di Alessi nel 1553. Il Papa, originario di Bologna, fu il riformatore dell'antico calendario giuliano, che nel 1583 aveva accumulato un ritardo astronomico di 10 giorni.
Entrando nel Palazzo, si attraversano tre cortili: quello di rappresentanza, quello d'armi e quello del carcere (che fu molto ridimensionato verso la fine dell'Ottocento per la costruzione della Sala Borsa. Il grande scalone, opera del Bramante, fu costruito perchè le carrozze potessero salire fino agli appartamenti superiori. All'interno si trova il Museo Morandi.


 da Wikipedia








Palazzo del Podestà con la torre dell'Arengo








Palazzo d'Accursio





Gregorio XIII, riformatore del calendario




San Petronio dall'alto (da Wikipedia)




San Petronio 

La costruzione della basilica di San Petronio avvenne per volontà del Comune di Bologna che nel 1390 ne affidò la costruzione all'architetto Antonio di Vincenzo.  Per creare lo spazio necessario all'edificazione della chiesa, che doveva essere la più grande di tutto il mondo cristiano, furono abbattute molte abitazioni.
I lavori terminarono nel 1659 con il completamento dell'abside.  Secondo le intenzioni dei bolognesi, la basilica doveva essere a forma di una immensa croce e ognuno dei giganteschi bracci si sarebbe dovuta allargare su di una piazza. In seguito il progetto fu ridotto e solo il braccio più lungo fu completato. Il cambiamento fu causato dall'arrivo delle truppe pontifice nel 1506 sia dal costo eccessivo del progetto. Nonostante ciò, la Basilica di San Petronio rimane una delle chiese più grandi con i suoi 130 metri di lunghezza, 58 metri di larghezza, 45 metri di altezza delle volte centrali e i 51 metri della facciata.

La facciata è rimasta in completa: la parte superiore è realizzata in laterizio, mentre la parte inferiore è ricoperta di marmi. Nel basamento della facciata si possono osservare otto bassorilievi raffiguranti santi che hanno avuto un ruolo nella storia della Chiesa di Bologna. Meravigliose sono le decorazioni dei tre portali di ingresso.  Il portale centrale, detto "Porta Magna", è stato realizzato nel 1425 da Jacopo della Quercia 


La porta Magna 



L'altare maggiore 



L'altare laterale

Palazzo dei Notai



La Corporazione dei Notai fu assai influente durante il Medioevo. Inizialmente avevano banchi per esercitare sotto il portico del Podestà, dove si svolgeva il mercato; poi, la loro attività si sposta al piano terra dei palazzi pubblici. Gli uffici della loro Corporazione ebbero invece sede in un edificio duecentesco che si affaccia sulla piazza, il Palazzo dei Notai. Le sei finestre originali furono opera di Antonio Da Vincenzo ma, all'inizio del 1900, fu restaurato ad opera di Alfonso Rubbiani. Nel 1700 accolse al piano terra la "salara", cioè il deposito del sale. Ai tempi, in assenza di un sistema di refrigerazione, il sale era indispensabile per preparare e mentenere la carne.  Sulla facciata principale, quella che dà su piazza Maggiore, si nota l'emblema della Corporazione della Corporazione dei Notai: tre calamai con penne d'oca su fondo rosso.    





Palazzo dei Banchi



Palazzo dei Banchi si chiama così per via delle botteghe dei banchieri e dei cambiavalute che un tempo si aprivano nei locali oggi occupati dai negozi. Costruito nel 1412, in realtà non è un palazzo vero e proprio, ma una facciata di raccordo, con la quale, Jacopo Barozzi da Vignola, tra il 1563 ed il 1568, rivestì le vecchie case, il cui aspetto non era certamente all'altezza degli altri edifici che si affacciavano sulla piazza.
Il portico del palazzo è al centro di un percorso "porticato" di passeggio che inizia all'angolo tra via Rizzoli e Palazzo Re Enzo per raggiungere poi il portico del Pavaglione.  



Vista del Palazzo del Capitano del Popolo


La torre Lambertini


La fontana del Nettuno, conossciuta anche come il "Gigante" è uno dei monumenti più famosi della città. La piazza, in cui si trova, fu realizzata nel 1564 demolendo un gran numero di edifici minori. L'autore fu Tommaso Laureti, scultore e pittore palermitano. Per realizzare la statua del Nettuno ingaggiò da Firenze Jean Boulogne de Douai, detto il Giambologna. Per la fusione del bronzo necessario per la statua, il Giambologna si avvalse dell'opera di Zanobio Portigiani, fonditore espertissimo. La statua fu realizzata nella Fabbriceria di San Petronio che si trovava in un edificio, sito nella attuale Piazza Galvani.  












Il Nettuno visto dal Voltone




Vengono di seguito proposte alcune foto del cortile d'onore di Palazzo d'Accursio, dove è stata allestita la camera ardente di Lucio Dalla.









Il migliore omaggio è "Piazza Grande" di Lucio Dalla:

Piazza grande per Lucio Dalla 


ARISTOTILE FIORAVANTI




Aristotile Fioravanti  realizzò i progetti del Palazzo del Podestà, ma l'edificio fu terminato nel periodo 1484 - 1494, al tempo di Giovanni II Bentivoglio.

Nel 1475, su invito di Ivan III, si recò in Russia, dopo l'intercessione di Zoe Sofia Paleologa, moglie dello zar, che intervenne personalmente presso Galeazzo Maria Visconti, per il quale stava lavorando. Tra il 1475 e il 1479, diresse la costruzione della Cattedrale della Dormizione (detta anche dell'Assunzione), adottando tecniche che prefigurano l'uso del cemento armato (venne inglobato uno scheletro di ferro dentro la costruzione stessa).

Per molte anni continuò a operare nell'Impero, diventando indispensabile per lo zar, che gli negò sempre il permesso di ritornare a Bologna.




Vedere anche:

 

BOLOGNA VISTA DALL'ALTO

BOLOGNA, A CITY WHERE IT IS PLEASANT TO LIVE


BOLOGNA - LE TORRI

UNIVERSITA'

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